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Informazioni utili

Informazione su illuminotecnica, luci a LED, risparmio energetico, progettazione di sistemi di illuminazioni per ogni tipo di contesto.

Come scegliere la luce

W = watt (potenza o quantità di energia consumata)

Il watt è l’unità di misura della potenza (il simbolo è W). Più sono elevati i watt, di più consuma la lampadina. Il watt non si occupa di misurare la luce emessa, ma solamente l’energia consumata. Per conoscere quanta luce viene emessa si deve fare riferimento al numero di lumen.

lm = lumen (quantità di luce emessa)

Il lumen è l’unità di misura del flusso luminoso, della luce diffusa dalle lampadine. Più luce viene prodotta, più alto è il numero di lumen.

Convertire i watt in lumen

Non c’è una regola per convertire i watt in lumen. Una lampadina da 100 lumen può consumare 100W, se di quelle tradizionali, oppure soltanto 10W, se è una fonte luminosa a LED. Una regola diffusa, ma approssimativa, dice che per le lampadine a LED basta moltiplicare il numero di watt per 100 per ottenere i lumen.

Il valore così calcolato è appunto piuttosto approssimativo, perché può variare in base al tipo di luce emessa (calda o fredda), alla resa luminosa (cioè alla qualità) dei LED ed alla quantità di spinta data dall’alimentatore. In definitiva ci sentiamo di consigliare di cercare lampade che offrono il maggior numero di lumen a parità di watt.

Cosa sono i lux

I lux (lx) sono l’unità di misura dell’illuminamento, servono a misurare la quantità di luce in un certo punto. Prendiamo in considerazione, per esempio, una lampadina a LED da 5W: a 1 metro di distanza ci permette di leggere bene, ma allontanandoci leggere sarà sempre più difficile. I lumen restano gli stessi, i lux cambiano in funzione alla distanza di misurazione dalla fonte luminosa e alla colorazione (tinteggiatura) dell’ambiente. A parità di lumen, i lux aumentano o diminuiscono in base alla colorazione dell’ambiente circostante.

K = kelvin

Il kelvin (K) misura la temperatura di colore della luce. Le lampadine che tendono al giallo fanno una luce più calda, quelle con una colorazione più vicina ai colori freddi fanno una luce fredda. Più il numero di kelvin è alto, più la luce prodotta è tendente al blu. In genere la temperatura di colore più adeguata da scegliere è il 3000k, visto che rende ogni ambiente mediamente luminoso e accogliente.

Il "relamping", di che si tratta?

Quando sentiamo parlare di relamping LED ci si sta riferendo alla sostituzione delle vecchie lampade (lampade a incandescenza, fluorescenti o alogene) con le più efficienti e moderne lampadine a LED. Una sostituzione che non richiede interventi sugli impianti, ma riguarda la sola sostituzione delle vecchie lampadine con quelle a LED, con stesse dimensioni e tipo di attacco.

Uno studio sui consumi di energia elettrica delle piccole medie imprese condotto da Confartigianato ha reso evidente come le imprese italiane sostengano per l’energia elettrica un costo superiore del 26,1% rispetto a quello sostenuto da analoghi europei. Il relamping può offrire la soluzione a questo problema, aumentando l’efficienza delle illuminazioni, diminuendo i costi.

Il relamping offre infatti un doppio vantaggio: permette un risparmio energetico, grazie ai consumi ridotti possibili con i sistemi a LED, e si abbattono anche le spese di manutenzione, che per il LED sono notevolmente più basse visto che durano molto di più.

Dubbi sul LED?

Alcune risposte alle tue domande

Sui LED girano tante leggende metropolitane. Sono falsi miti da sfatare e domande a cui mancano risposte – eccone qualcuna: “i LED emanano solo luce fredda?”; “i LED costano molto?”; “quanto durano i LED?”; “che garanzia ho con una lampada LED?”.

Cerchiamo di rispondere a qualche domanda. 

Mi sono specchiato in un bagno illuminato da una fredda luce a LED e mi sono visto molto pallido tanto da sembrare malato. È colpa dei LED? Può capitare di acquistare lampade a LED assieme agli specchi del bagno, ritrovandosi con una luce bianca, fredda. Oppure si acquista da Internet, e magari si prendono dei “bidoni”. Ma i LED non generano soltanto luce fredda. Si può scegliere il colore della luce che si desidera. Ogni contesto ha le sue esigenze in fatto di luce. Solo per fare due esempi: per l’illuminazione di una casa si prediligono le luci calde; per altri ambienti, come uffici, negozi, ospedali e così via, si possono preferire altre soluzioni.

Devo progettare la mia illuminazione, ma mi hanno detto che i LED costano troppo, è vero? E quanto durano le lampade a LED? Inizialmente le lampade LED costavano molto, ma con il tempo i prezzi sono diventati sempre più accessibili. Riguardo la durata delle lampade, i LED durano mediamente 20 volte in più rispetto a una sorgente tradizionale. Gli apparecchi a LED professionali possono durare 50000 ore circa. Bisogna comunque considerare diverse variabili, dalle quali può dipendere la durata delle lampade a LED: accensioni e spegnimenti continui riducono la “vita” di una qualsiasi fonte luminosa; i continui sbalzi di tensione riducono il ciclo di vita di una lampada LED; queste tipologie di lampade non hanno tutte la stessa qualità (e infatti non hanno lo stesso costo), ma migliore è la tecnologia, maggiore è la durata della lampada a LED.

Ma se dovesse rompersi una lampada LED, che cosa dovrei fare? Posso ripararla? Una semplice lampadina a LED si può sostituire, ma lo stesso discorso non vale per lampade con LED integrato. Se si è comprato uno di questi sistemi d’illuminazione a basso costo (magari online, su un sito generalista che vende di tutto, per fare un esempio), sarà difficile che esistano pezzi di ricambio, quindi sarà necessario cambiare l’intera lampada. Un prodotto a LED di aziende produttrici serie deve offrire la garanzia del ricambio o della sostituzione del prodotto. Comunque è da far notare che tutti i prodotti a LED integrato sono accompagnati da un alimentatore, e nella gran parte dei casi se la lampada dovesse spegnersi il problema sarà riconducibile all’alimentatore: sostituendolo probabilmente la lampada tornerà a funzionare.

Nozioni di illuminotecnica, studio e progettazione delle luci

Avere chiari i principi di illuminotecnica è indispensabile per progettare la luce giusta per l’illuminazione di spazi sia interni sia esterni. Si può sfruttare la luce naturale oppure studiare sistemi di illuminazione artificiale.

Illuminotecnica vuol dire tecnica dell’illuminazione. Si tratta di una disciplina che considera i principi della luce, le grandezze della luce e la loro dimensione messe in relazione alla percezione visiva dell’occhio. Le grandezze fotometriche della luce sono queste:

• Luminanza

• Luminosità

• Flusso luminoso

• Illuminamento

• Intensità luminosa

La grandezza considerata più importante è la luminanza, visto che è molto correlata alle superfici e alla percezione dell’occhio umano. Per uno studio di illuminotecnica è indispensabile poi conoscere bene le caratteristiche di ogni sorgente luminosa, sia essa artificiale o naturale.

Da una parte c’è la luce naturale che può variare in funzione a intensità e colore, in base alle ore della giornata, alla stagione e alle condizioni atmosferiche. Dall’altra parte ci sono le sorgenti artificiali di luce, che possono essere misurare così da decidere qualità e quantità di luce desiderata, al di là di quella che è la tipologia di lampade utilizzata.

Nel tempo, e sempre maggiormente, l’illuminotecnica ha assunto grande rilevanza anche nella progettazione architettonica, un ambito nel quale la selezione dell’illuminazione più adatta è considerata sempre più importante. In ogni ambiente – residenziale o lavorativo, interno o esterno – la luce deve essere studiata in un progetto ad hoc per allestire una soluzione efficiente e di successo. È quindi indispensabile ricorrere ad un calcolo illuminotecnico.


Come si fa il calcolo illuminotecnico

Per creare un valido progetto illuminotecnico, bisogna fare un calcolo illuminotecnico di base. Innanzitutto è necessario conoscere bene l’ambiente da illuminare. I materiale usati negli arredi, il colore di pavimenti, soffitto e pareti, le fonti di luce naturali, se presenti.

Per questo tipo di calcolo oggi esistono dei software che permettono di eseguire uno studio del comportamento della luce in un ambiente e di fare delle simulazioni con gli strumenti della realtà virtuale. Si possono definire i corpi illuminanti da installare, quale quantità e quale potenza devono avere. Si possono ottenere ambienti illuminati e molto vivibili e gradevoli, in casa, in ufficio, in negozio, ovunque.

Per conoscere le potenze elettriche che servono alla messa a punto del progetto bisogna tenere in considerazione anche gli aspetti concernenti la quantità di luce da impiegare e la scelta dei corpi illuminanti per conseguire un illuminamento armonico, uniforme. I progetti devono poi rispettare le normative ed essere sicuri in ogni aspetto.


Tipologie di illuminazione e disposizione di corpi illuminanti e punti luce

Nella definizione di un progetto di illuminotecnica si deve calcolare la collocazione dei punti luce. Un elemento necessario per puntare a un soddisfacente risultato finale, dal punto di vista dell’illuminazione e da quello estetico. È da considerare la disposizione di arredi, tavoli, sedute, porte e finestre. Si devono, di conseguenza, decidere i punti da illuminare e in quali misure illuminarli. Si deve considerare la resa cromatica della luce, definendo le tonalità, in termini di luci calde e/o fredde.

Le tipologie di illuminazione tra le quali scegliere sono varie. Ci sono i lampadari a sospensione, le applique, le piantane, i faretti, le lampade da tavolo e così via. Vari modelli di corpi illuminanti, diversi in fatto di forme, colori, materiali, finiture. Un progetto di design deve considerare bene il tipo di atmosfera che si preferisce e lo stile che si vuole ottenere –  elegante, moderno, classico, contemporaneo…

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